Mauro e Giovanna – Marina restaurant – Kompot

Camitaly.asia > Rubrica INTERVISTE

Intervista pubblicata in data 11/11/2020

Premessa

Mauro e Giovanna sono una coppia di Veneziani che si e’ trasferita in Cambogia alcuni anni fa. Per chiunque li abbia conosciuti di persona, sono due persone speciali. Gran lavoratori ed un cuore d’oro che si percepisce dopo le prime parole spese insieme. Persone sincere, focalizzate sul proprio lavoro e sulle proprie amicizie.
Questo tipo di Italiani espatriati, sono quelli che piacciono a noi di Camitaly.asia!
Quando parliamo di Italianita’: non ci riferiamo solo al saper fare, alla cultura, alla storia… Parliamo anche di un’umanita’ e di una solarita’ che hanno sempre distinto il nostro popolo ovunque.

Un po’ in ritardo con questa rubrica a causa delle varie e complesse situazioni connesse all’impatto covid che abbiamo dovuto affrontare nei mesi scorsi, comunque pronti ad offrire ai nostri lettori molti interessanti scorci sulla Cambogia, tramite gli occhi e le esperienze di Italiani che hanno deciso di vivere in Cambogia.

Online da fine 2019, con 9500 pagine visitate senza alcun tipo di spinta commerciale, Camitaly.asia desidera ringraziare tutti i visitatori che ci hanno trovato tramite ricerca organica, ci hanno condiviso e ci hanno scritto per chiedere informazioni.

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Conosciamo quindi  Mauro e Giovanna, i titolari di Marina restaurant a Kompot.

1. Come siete arrivati in Cambodia e quando? Cosa vi ha portati qui?

Siamo arrivati qui il 29 ottobre 2014, quasi per caso. Volevamo andar via dall’Italia e la cugina di Giovanna aveva un ristorante guesthouse a kho rong “perché non venite qui?” Ci disse. Nell’Ottobre 2014 organizammo il viaggio, ma Kho Rong non era nelle nostre corde. Ci fece visitare la mainland e ci innamorammo di Otres, che allora era un vero paradiso. Tornammo in Italia per preparare il tutto e dopo 9 mesi eravamo nel Regno di Cambogia.

2. Perche’ avevate scelto Preah Sihanouk per iniziare il vostro nuovo percorso? Come dicevo prima, allora Otres era un vero paradiso e c’è ne innamorammo, appena tornati un amico ci informò che a Otres village c’era uno degli ultimi terreni disponibili. Andammo a vederlo ed era perfetto per quello che volevamo fare. Da lì nacque l’Heart of Venice il nostro personale angolo di paradiso.

2. Quali sono sono le vostre impressioni riguardo i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni caratterizzati dalla grande ondata di immigrazione Cinese?

Allora non ci fece molto piacere, perché in meno di un’anno avevano distrutto quello per cui eravamo venuti a vivere qui. Ora stiamo cambiando opinione, nel senso che Sihanouk sta diventando una città moderna con strade che si possono chiamar strade, creando infrastrutture e servizi che allora latitavano. Ovvio che il nostro cuore rimane affezionato a quello che c’era prima, ma il progresso non si può fermare.

 

Ci piaceva cucinare per gli amici e per parenti. Ora quell’hobby è diventato un lavoro, ma la passione è rimasta intatta…

 

3. Come vi siete avviciati alla ristorazione?  Come mai questo settore?

Io ho imparato a cucinare da mia nonna a 6 anni, e da allora è sempre stata una passione, che è andata arricchendosi nel tempo, conoscendo cuochi e rubandogli qualche segreto. Alla fine era il mio hobby, mi piaceva cucinare per gli amici e per parenti. Lo stesso percorso lo ha fatto Giovanna. Ora quell’hobby è diventato un lavoro, ma la passione è rimasta intatta.

4. Oggi siete a Kompot. Volete darci una piccola introduzione di cosa offre oggi Kompot? Quali sono a vostro avviso le cose piu’ interessanti per i residenti stranieri che la scelgono per vivere o lavorare?

Kampot è diventata la nuova Sihanouk, ci è sempre piaciuta, quando avevamo un paio di gg liberi ci venivamo volentieri. Sarà stata la sua aria retro coloniale francese. Oggi dopo la diaspora degli expat, offre molto di più di allora una grande varietà di locali e ristoranti per tutti i target. A chi viveva già qua, ora non piace più, ma come dicevo prima si tratta di progresso…

Offre anche molti posti caratteristici da Bokor, alle cascate, grotte, le famose piantagioni di pepe, e un discreto mare a Rabbit island, inoltre un bel countryside da girare tranquillamente in moto o bicicletta.

5. Vivere in Cambogia vi piace? Quali sono le cose che vi mancano dell’Italia (se ce ne sono) e cosa invece vi fa stare bene qui…

Si amiamo questo popolo e questa terra, dell’Italia mancano solo i parenti e gli amici e il servizio sanitario.
Vedi qui non si diventa ricchi, ma la qualità della vita che si ha qui non ha prezzo.

6. Ci raccontate un’esperienza vissuta qui che vi ha fatto amare il paese?

Quando stavamo costruendo il nostro resort, c’era un ragazzino di 14 anni che faceva da interprete per il costruttore, e notammo subito una scintilla diversa in lui, orfano di padre e con una famiglia praticamente inesistente. Una volta finiti i lavori gli chiede mo se avrebbe voluto star con noi, tornando a scuola per continuare gli studi, e con gli occhi lucidi ci disse di sì.

Soklim è il suo nome e vive tuttora con noi, è come il figlio che non abbiamo mai avuto. Ora ha quasi 20 anni e studia legge all’università.

7. Qui avete lo spazio per dire qualcosa direttamente agli amici e visitatori di Camitaly.asia

La Cambogia non è un paese facile, o la si ama o la si odia, non ha mezze misure. Ma se ti conquista, il suo fascino lo trovi ovunque tu possa posare gli occhi: dai monumenti al sorriso della gente.

 

Marina Italian Restant & Deli, House N. 25e, St. 722, Krong Kampot
Mobile: 070 518 547

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