Alice Pomiato, racconti di stili di vita sostenibili, etici e consapevoli

Camitaly.asia > Rubrica INTERVISTE

Intervista pubblicata in data 03/01/2021

vacanze in Cambogia - Alice Pomiato

Alice Pomiato e’ una viaggiatrice speciale. Da anni viaggia per il mondo e racconta di stili di vita sostenibili, etici e consapevoli.

L’abbiamo conosciuta a Battambang, a gennaio del 2020.
Abbiamo voluto intervistarla, perche’ sappiamo che Alice e’ una grande osservatrice e sentire il punto di vista di viaggiatori esperti, e’ utile per capire com’e’ percepita la Cambogia in questo momento.
Ricordiamo ai visitatori di CamItaly.asia che ad oggi non e’ possibile entrare in Cambogia per turismo a causa delle restrizioni adottate, per evitare la diffusione del virus covid-19.
Speriamo che nei prossimi mesi queste restrizioni siano soppresse e che la distribuzione del vaccino possa in qualche modo permettere di viaggiare piu’ tranquilli e piu’ liberamente.
Ecco com’e’ stata percepita la Cambogia da Alice…

1. La tua storia come viaggiatrice e’ lunghissima Alice! Nel tuo lungo viaggio sei passata anche in Cambogia. Come hai vissuto l’impatto col territorio parlando di vacanze sostenibili?

Ho trascorso in Cambogia un mese intero, tra dicembre e gennaio. Ho dei ricordi bellissimi legati al paese, ai luoghi magici, alla sua gente e al cibo. Purtroppo se dobbiamo parlare di sostenibilità, ammetto che c’è ancora molto da fare. Ricordo tanta plastica ovunque: nel cibo ricoperto di plastica usa e getta, nei rifiuti per strada, i bambini che fanno il bagno nelle acque torpide del Mekong. Purtroppo non c’è molta sensibilità sul tema, ma è comprensibile, hanno altre priorità al momento. Sicuramente c’è molto su cui lavorare e di conseguenza molte opportunità, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno.
A Koh Pen ho dormito sulle amache del Mekong Bamboo Hut, un eco-ostello gestito da ragazzi belga, che servono cibo vegetariano e vegano, cercando di lavorare nel massimo rispetto del territorio e delle persone. È un turismo lento che fa bene a tutti, a chi accoglie e a chi è accolto.

2. Da un punto di vista di viaggiatrice backpacker 2.0 (forse 4.0!) e brava narratrice di viaggi ed esperienze, come ti sembra che sia percepito il viaggiatore con lo zaino in spalla da queste parti?

Mi sono sentita accolta e mai in pericolo. Sono spesso stata messa in guardia a Phnom Phen sul tenere gli occhi aperti: non girare con macchine fotografiche e tecnologia in vista, ma questa è una regola che a mio avviso vale in ogni paese, è puro buon senso. Più ti allontani dai percorsi turistici e più la gente del posto è felice di interagire, accoglierti, aiutarti. Personalmente l’ho trovato un popolo gentile.

3. Parlando di accoglienza, e di livello del servizio locale, onestamente come ti sei trovata e quali consigli vuoi eventualmente dare, direttamente e indirettamente.

Io ho soggiornato a casa di couchsurfers e ho utilizzato molto l’app di HostelWorld e Booking per prenotare ostelli e strutture dove dormire. Fate sempre un check delle stanze prima di confermare la prenotazione, per evitare sorprese. Ho qualche aneddoto utile: ad ogni nuova destinazione, controllate subito quando partono i bus per la destinazione successiva, perché molti partono solo la mattina. Poi in Cambogia, a differenza del Vietnam, la maggior parte degli esercizi richiede il Riel e non i Dollari Americani.
Scaricate PassApp per prenotare i vostri tuk-tuk e utilizzate www.camboticket.com per i biglietti del bus.

4. Fuori da Phnom Penh e dai centri urbani piu’ grossi, qual’e’ stato il tuo impatto con la popolazione? Hai avuto qualche difficolta’?

Nessuno, se non qualche volta è difficile capirsi perché non tutti parlano bene inglese. Molte persone ti dicono “si, sì” ad ogni richiesta, anche se non hanno capito di che cosa si tratta o che cosa intendi. È il loro modo di essere gentili e disponibili, ma si può cadere in misunderstandings tipo indicazioni stradali errate. Mi sono spesso chiesta come può viaggiare da queste parti una persona celiaca o con intolleranze alimentari e far capire al proprio interlocutore di che cosa ha bisogno e quanto grave è la situazione. Google Translator vi aiuterà come potrà.

5. Hai sempre viaggiato da sola o con altre amiche donne. Ti sei sentita sicura in Cambogia?

Sempre, devo dire che non mi sono mai sentita in pericolo. Gli uomini sono riservati, mai invadenti. Buon senso sempre e comunque: non ubriacarsi/drogarsi, non girare da sole di notte. Io metto sempre nel bagaglio in stiva lo spray al peperoncino. Mi fa sentire sicura, non si sa mai. Portare sempre con sé uno zaino con dentro le cose di valore; tenere separati un po’ di contanti e le carte, giusto perché se si perde o si viene derubati di qualcosa, hai gli altri da utilizzare; mettere tutto sotto lucchetto quando ci si trova in ostello.

6. Chiudendo gli oggi, o a occhi aperti, ripensando al tuo viaggio qui, quale’ un ricordo speciale che porterai sempre con te e che vorresti condividere coi nostri lettori?

Siemp Reap è inevitabilemente turistica, ma Angkor Wat toglie il fiato, va assolutamente visto. Kampong Cham e l’isola di Koh Ta Kiev sono state inaspettate e credo che non possano assolutamente mancare in un itinerario cambogiano.

vacanze in cambogia

Un posto che mi ha rubato il cuore è stata l’isola di Koh Ta Kiev. Sconosciuta ai più, è la destinazione perfetta se state cercando la classica isoletta sperduta, lontano da tutto e tutti. Ci sono diversi ostelli nell’isola, ma solo quelli. Nient’altro. Ognuno di loro si trova in punti diversi e mette a disposizione una sola barca giornaliera, per arrivarci direttamente. Nell’isola non c’è acqua corrente, non c’è segnale nè wi-fi, l’elettricità è data da un generatore ed è presente solo dopo il tramonto. L’ostello più bello in assoluto è il Kactus, con i suoi dormitori che sono gigantesche palafitte con vista mare. Ho fatto solo tre notti ma ci avrei passato volentieri due settimane. Sveglia alle sette del mattino, mi immergevo subito nell’acqua. Uno specchio calmo, calmissimo e rinfrescante quel tanto che basta per svegliarsi. Poi doccia, caffè fumante e colazione con un libro in mano, vista mare. Yoga, sole, e tante anime belle provenienti da tutto il mondo. Il paradiso, davvero. I tramonti di fuoco colorano tutto, quando il sole scende, cielo e acqua sembrano avvolti dalle fiamme. La notte mi sono immersa nel mare nero, mosso, solo per vedere il plankton che luccica quando reagisce ai movimenti. Ho affrontato una grande paura, quella dell’oscurità. Il buio sconfinato degli spazi aperti. Io, immersa nell’oceano buio e sopra di me un cielo altrettanto tetro, ma coperto di stelle. Mi sono sentita inghiottire ma mi sono anche tranquillizzata. È stata pura magia. In quell’isola c’è una pace innaturale sia di giorno che di notte e io non vedo l’ora di tornarci.

7. Qui hai lo spazio per dire qualcosa direttamente agli amici e visitatori di Camitaly.asia. Consigli per vivere bene in Cambogia, qualche aneddoto che reputi utile e/o perche’ dovrebbero prima o poi visitare la Cambogia… (o quello che vuoi tu!)

Personalmente consiglio di vedere anche il Vietnam, prima della Cambogia, e di leggere Tiziano Terzani prima di visitare questi paesi. C’è un luogo che è necessario visitare appena si arriva, ed è il Tuol Sleng Genocide Museum di Phnom Pen, e poi le killing fields. Sono visite necessarie per capire attraverso cos’è passato questo paese e perché si respira ancora questa paura, questa tristezza nell’aria. Il regime è morto fisicamente, ma è ancora presente nel cuore e nella mente della gente. Quando la generazione che ha vissuto la dittatura sarà passata, si potrà effettivamente pensare a un futuro.
Tra induismo e buddhismo, la Cambogia conserva tesori e tradizioni dal fascino immenso, le cui radici il genocidio comunista non è riuscito comunque a sradicare. La Cambogia è bella e tragica, e nella loro ingenuità e apparente pacatezza, i cambogiani rimangono il popolo più commovente dell’Asia

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Mi trovate su @aliceful https://www.instagram.com/aliceful/ dove parlo di stili di vita sostenibili, etici e consapevoli.
Su LinkedIn invece sono Alice Pomiato https://www.linkedin.com/in/alicepomiato/

 

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