Premessa
Martina Cannetta per chi vive in Cambogia possiamo dire che e’ un’istituzione. Per quello che ha fatto a titolo gratuito e come personale attenzione verso gli Italiani residenti e di passaggio, pensiamo veramente che dovrebbe essere insignita di una qualche medaglia all’onore.
Rappresentante consolare per oltre 10 anni, e’ stata l’anello di congiuzione tra gli Italiani in loco e l’Ambasciata Italiana di Bangkok, a cui fa riferimento anche la popolazione Italiana in Cambogia.
Negli anni, Martina ha avuto un ruolo speciale su diversi fronti, che ripercorreremo con lei guardando e leggendo questa intervista.
Oltre alla formazione professionale a Cambogiani, altrimenti esclusi da opportunita’ di training, Il Nodo supporta attivamente molti progetti sociali, tra cui portare acqua potabile nei villaggi isolati delle zone rurali e supportando le mamme che si trovano in prigione, con i loro figli piccoli a seguito.
Vi consigliamo di arrivare fino in fondo: ne vale veramente la pena!
Da subito non sono riuscita a sottrarmi al bisogno di fare qualcosa per aiutare: aiutare le mamme a crescere i loro bambini e a mandarli a scuola, aiutare i giovani di questo Paese ad avere un futuro migliore, prospettiva che può passare solo attraverso educazione e impegno.
1. Martina sei una veterana della Cambogia. Quando e come sei arrivata qui e cosa ti ha motivato a restare?
Sono arrivata nel 2002 con il CIAI per gestire i fondi raccolti dal Pavarotti e Friends for Cambodia e per avviare le adozioni internazionali dalla Cambogia all’Italia.
Ma la Cambogia mi ha subito catturata.
Questo è il Paese del sorriso – Il Bayon, uno dei suoi più noti monumenti, accoglie il visitatore con più di cento grandi sorrisi di pietra – e sono stati proprio i sorrisi della gente, in netto contrasto con le ferite della storia, che mi hanno convinto a restare.
Da subito non sono riuscita a sottrarmi al bisogno di fare qualcosa per aiutare: aiutare le mamme a crescere i loro bambini e a mandarli a scuola, aiutare i giovani di questo Paese ad avere un futuro migliore, prospettiva che può passare solo attraverso educazione e impegno.
2. Qual’è la tua sensazione riguardo il progresso tecnologico ed economico avvenuto negli ultimi 10 anni?
C’è stato un grande progresso, la capitale è passata dalle palafitte ai grattacieli nel giro di pochissimi anni, ma questo progresso ha toccato solo marginamente le zone rurali, dove la povertà è la stessa, persino maggiore dato il vertiginoso aumento dei prezzi. Alle fasce più disagiate della popolazione Il progresso tecnologico ha portato, o forse imposto, il cellulare e la televisione prima della qualità della vita.
Per questo abbiamo progetti nei villaggi per mandare i bambini a scuola e portare l’acqua potabile.
I comportamenti khmer sono il frutto di condizionamenti sociali, storici, religiosi altri dai nostri. Bisogna cercare di capire ed entrare in comunicazione col diverso invece di giudicare.
3. Cosa diresti a qualcuno che parte per la Cambogia per la prima volta?
Di incontrare la gente, di cercare di capire, di mettersi nelle loro scarpe.
I comportamenti khmer sono il frutto di condizionamenti sociali, storici, religiosi altri dai nostri. Bisogna cercare di capire ed entrare in comunicazione col diverso invece di giudicare.
Non limitarsi alle visite turistiche d’obbligo, la valle dei templi di Angkor è una delle meraviglie al mondo, ma la vera Cambogia è quella dei villaggi, dove gesti, palafitte, utensili sono gli stessi che appaiono sui bassorilievi di Angkor,
4. Sei stata per tanti anni anche la nostra rappresentante consolare. Raccontaci un episodio avvenuto in questi anni supportando Italiani nel territorio, che pensi sia utile agli Italiani residenti o chi arriverà in futuro…
Come rappresentante consolare mi sono limitata a fornire aiuto per i molti problemi che gli italiani qui in vacanza o per lavoro si sono trovati ad affrontare. Ho fatto tutto ciò che mi è stato possibile fare senza mezzi solo con la buona volontà ed i rapporti che negli anni mi sono creata con le istituzioni.
Ma ora è stato nominato un Console Onorario e si sta formando una efficiente rete di supporto di cui Camitaly fa parte. Tutto ora sarà più facile sia per i residenti, che per imprenditori ed investitori interessati a questo mercato in grandissima espansione.
Consiglierei di investire nella formazione dei giovani – la Cambogia è un Paese di giovani. I giovani sotto i 24 anni sono il 47,5% della popolazione (CIA World Factbook 2020). I giovani hanno una grande voglia di imparare e di crescere, sono una grandissima risorsa su cui il Paese investe poco.
Qui la scuola è vissuta come un privilegio non un obbligo. Insegnare, trasmettere conoscenze è molto gratificante.
6. Raccontaci un viaggio o una visita che hai fatto in qualche luogo della Cambogia che ti resterà dentro per sempre, e perché.
Come ho detto, la Cambogia che amo è quella dei villaggi, quella degli incontri con le persone più semplici.
Ma l’incontro con Re Norodom Sihamoni è stata una grandissima emozione. Secondo la cultura locale, il sovrano ha il mandato celeste, è il tramite con il divino e tutto parla di questa sacralità: la guardia reale schierata in alta uniforme sulla scalinata che porta alla Pagoda d’Argento, l’oro abbagliante della sala del trono, il trono stesso che è sede del divino, la postura e le parole del Re… è stato come vivere in un’altra dimensione.
Sono grata all’Ambasciatore Lorenzo Galanti per avermi voluta al suo fianco quando ha presentato le credenziali al Re.
7. Hai condotto il Nodo a grandi risultati nel tempo. Sopratutto in termini di formazione professionale, spesso dando un’opportunità unica a cambogiani che altrimenti non avrebbero accesso ad alcun tipo di istruzione. Vuoi raccontarci com’è nata l’idea di creare una scuola professionale per imparare la lavorazione di metalli (…) e come si è sviluppata nel tempo? Quali sono gli sbocchi professioni che oggi offrono i vostri corsi di formazione?
La Bottega dell’Arte Il Nodo è un progetto nato in famiglia. Mio padre era architetto e designer, a casa si è sempre respirato Design.
La Cambogia è stata una mia scelta, ma è stato con le prime visite dei miei genitori che abbiamo cominciato a chiederci che cosa si potesse dare ai giovani di questo Paese per aiutarli a lasciarsi alle spalle povertà ed ignoranza. Ci è venuto spontaneo pensare al Design come strumento per valorizzare l’indiscutibile talento della mano di questo popolo.
Abbiamo cominciato con My Own Hands, un corso di Argenteria di Design, intorno al quale negli anni abbiamo costruito una Scuola di Formazione Professionale con diversi corsi che spaziano fra i diversi settori dell’artigianato locale. L’ultimo è stato Wood for Change, un corso per la lavorazione del legno.
Ed ha funzionato. E’ molto gratificante vedere ragazzi provenienti da situazioni di grande disagio economico e sociale, spesso semianalfabeti o portatori di handicap, trasformarsi in giovani adulti con una identità positiva, con la consapevolezza del loro valore, che lavorano con passione e si impegnano ad aiutare altri a raggiungere i loro stessi traguardi.
Il Design con la sua metodologia creativa è uno strumento potente, capace di agire a livello sociale ed economico, per creare le basi per un’economia sostenibile.
La scuola ha ottenuto il riconoscimento del Ministero del Lavoro e della Formazione Professionale, che rilascia ai nostri studenti un titolo valido in tutti i Paesi dell’ASEAN. Gli studenti che finiscono il percorso di studio hanno un lavoro assicurato. La scuola si è fatta un nome, spesso non abbiamo abbastanza diplomati per soddisfare le richieste del mercato.
8. Qui hai lo spazio per dire qualcosa direttamente agli amici e visitatori di Camitaly.asia.
Incoraggio chi vuole visitare o vivere in Cambogia a cercare di capire i valori diversi su cui si fonda questa cultura, non giudicare ma capire.
La guida Lonely Planet ha messo la valle dei templi di Angkor Wat al primissimo posto fra le mete turistiche imperdibili al mondo e questo è già un ottimo motivo. Ma non solo turismo. I khmer sono gente particolare, una etnia diversa, hanno una cultura unica che ha costruito una meravigliosa valle dei templi, una straordinaria rete di irrigazione e poi sono scomparsi nella giungla. Grandi artisti, grandi architetti e grandi ingegneri idraulici, ma misteriosi, hanno tenuto tutto per sé, non hanno raccontato la loro storia. In occidente non si conosce la Cambogia o la si conosce solo per Pol Pot. Direi che una visita in Cambogia è imperdibile e lavorare in Cambogia incredibilmente gratificante.
La posizione in Google Map e’ corretta ma e’ riportato un indirizzo sbagliato.
Potete contattare Camitaly.asia usando il nostro form online.
Clicca qui per scoprire cosa offre Camitaly.asia…